3.6.13

Tara passa il Circolo Polare Artico

Domenica 2 Giugno 2013 alle 23:07 e 41 secondi esatti, secondo i dati del GPS a bordo, Tara ha superato un traguardo simbolico di questa spedizione intorno al Polo Nord: la traversata del Circolo Polare Artico. Una frontiera invisibile degnamente festeggiata.

Y.Chavance/Tara Expéditions
Da qualche giorno i pronostici sulla data e l'ora di questo famoso passaggio si facevano più certi. Giorno dopo giorno, il computer di bordo dava previsioni sempre più accurate: il passaggio del Circolo Polare Artico avverrà domenica sera. Per via di una lunga fermata prevista per la mattina successiva, molti sono tornati in cabina a malincuore, ma qualche coraggioso ha voluto festeggiare questo momento. Alle 23, ora a bordo, siamo otto i "taranauti" che ci siamo raccolti in timoneria, gli occhi incollati allo schermo del GPS. Fuori, un sole timido riluttante a tramontare. Restano all'orizzonte poche ore, non abbastanza per immergere il ponte nell’oscurità.

Poco prima si era acceso un dibattito a proposito dell'esatta latitudine del Circolo Polare Artico: 66°33 o 66°34? Ognuno si è tuffato nei libri e nelle carte a bordo alla ricerca delle migliori argomentazioni. Abbiamo finalmente deciso di fermarci a 66°33 Nord. Anche se nessuna linea appare magicamente all'orizzonte, tuttavia questa latitudine corrisponde a un confine che non è affatto arbitrario: è la zona in cui il sole non tramonta mai almeno un giorno all’anno, durante il solstizio d'estate. Il numero di giorni polari quindi aumenta gradualmente andando sempre più nord.

Infine, il GPS visualizza la latitudine fatidica: 66°33 Nord. Sul ponte, il piccolo gruppo immortala l’istante su un cartello creato per l'occasione con le proprie mani. C’è da dire che attraversare questa linea invisibile, come quella dell'equatore, è sempre un traguardo simbolico per un’imbarcazione. Ma la dimensione simbolica è ancora più sentita in una spedizione come la nostra intorno all'Artico. Riattraverseremo questo confine solo fra cinque mesi, quando ci lasceremo alle spalle la Groenlandia per arrivare in Québec. Ma allora il passaggio sarà da nord a sud, e segnerà la fine del nostro periplo tra i ghiacci.

Yann Chavance